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lunedì 7 giugno 2010

Mare mare mare, voglio studiareeeeee (cit.)

Sabato pomeriggio sono stata al mare per la prima volta nel 2010. Ci sono andata alle 5 perché è l'ora migliore: l'acqua è pulita, niente bambini che sguazzano e sgrizzano, il sole non è troppo alto e ci si può esporre senza paura, però asciuga comunque. Ci sono andata armata di:
  • asciugamano (ovvio)
  • libro da leggere (The witching hour, che ci sta una favola, per ora)
  • lettore mp3
  • auto (sì, vivo vicino al centro e il mare non mi è lontano, ma vicino a casa mia non ci vado. Non perché sia una tipa alternativa, ma non so perché vicino a Truzzopoli l'acqua è bassa, zozza e piena di idioti che giocano a racchettoni, palla, rincorrersi e anche piena di vucumprà che non sarebbero fastidiosi se non fossero così tanti)
Un paradiso. Non credo che beccherò mai più una combinazione così perfetta di: acqua (cavalloni, pulita, temperatura perfetta), spiaggia (non vuota ma non piena, con gente che ha voglia di rilassarsi e basta - e i giocatori di pallavolo hanno una buona mira) e sole (la luce non era tale da costringermi a portare continuamente gli occhiali da sole, sono incredibilmente fotofobica). Se mi fosse venuta fame o sete, uno chalet era ad uno sputo. Mi sono fatta il bagno (lungo e rilassante come piace a me), poi mi sono messa ad essiccare, con il libro in mano, il lettore a basso volume. Di vucumprà quassù ne arrivano pochi (ti devi fare tutto-tutto-tutto il lungomare nord della costa, e quando sei così pieno di roba neanche te ne va) se non nessuno. 'Na pacchia, anzi, un idillio. E dire che era sabato.

Ovviamente sono giorni che dovrei studiare ma di cominciare non ne ho voglia. Proverò a cominciare oggi pomeriggio. Così intono la litania dello studente:
Voja de studià sardeme addosso (che me sposto)