venerdì 3 settembre 2010

Countdown: -13

Oggi con la Belva II e un'amica della Belva abbiamo fatto shopping per il viaggio in Polo Nord l'Erasmus. Abbiamo cercato principalmente un cappotto decente e delle scarpe che non mi facciano volare a terra in caso di neve o peggio, quella papparella di acqua, zozzo e neve che si crea in città quando nevica. Cioè in pratica ho comprato cose che mi serviranno probabilmente solo a dicembre-gennaio.
Ma è necessario perché vivendo nella costa, io non so manco cosa sia il freddo vero, il freddo continentale o comunque del noddo. Non so quasi manco che cosa sia la neve. Sì, ogni tanto nevica, ma vivendo sulla costa, ogni cosa è intrisa di salsedine, e scioglie neve e ghiaccio.
Presa da qui

Ho girato tutti i negozi sportivi e non del circondario per poi comprare un paio di Lumberjack col pelazzo (sono orresche e color giallo vomito come tutte le lumberjack, ma *dovrebbero* essere sicure e almeno hanno il pelazzo). Ho avvertito la Belva che ha insistito nel farmele comprare che se poi avrei avuto freddo... sarebbero state usate come arma impropria contro di lei.

Quanto al cappotto, è stato solo osservato. Woolrich, Peuterey, Armani, insomma, roba da niente. Quel tipo di cappotti che a temperature invernali normali potresti andarci nudo, sotto.  Inutile dire che costano l'ira di dio, però sono caldi e durevoli. Alcuni sono tanto belli, ma sono ampiamente fuori budget (>500€). Ne spenderei anche 600, ma comunque non avrei modo di sfruttarlo se non durante diversi viaggi, e se ci fosse la possibilità di spendere un po' di meno... Si vedrà.

Per tornare a casa la Belva ha inavvertitamente sbagliato strada ehm, preso la strada lunga, e siamo passate in mezzo alle colline pezzate dalla mezzadria. Sono innamorata delle colline di patchwork. No, non sto tentando di essere poetica, mi sembrano proprio fatte di patchwork. Pensare che me ne vado 5 mesi lontano dalla vegetazione mediterranea e del mare azzurro che spunta di quando in quando sulle colline quando ti sposti, dal calduccio che si trascina fino a ottobre e anche novembre se può, dalla mia cittadella umida e cazzara... ok, sembra l'addio ai monti di Lucia Mondella, ma il punto è: mi mancherà. Anche se d'inverno non viaggio mai granché. Anche se d'inverno raramente vado in riva al mare (ma non serve, tanto lui arriva da te col suo odore di salsedine nei giorni più freddi, a prenderti per il culo indicandoti sé stesso mentre magari stai andando a scuola/università/lavoro e vorresti andare invece sulla spiaggia a cazzeggiare).
 Ok, sto scadendo nel nonsense, quindi... nonsense

1 commento:

Che c'hai da rdì? Dillo! DILLO!

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