venerdì 6 agosto 2010

Difficoltà

Questo Erasmus mi stresserà più prima di partire che poi. O forse è un percorso in salita.
Prima la storia della non ammissione al campus e di cercarsi l'appartamento da soli (incredibilmente difficile: ci sono tonnellate di stanze, ma pochissimi sono disposti a ospitare gli studenti erasmus, specie per un solo semestre), poi l'incredibile quantità di scartoffie che devi fare, e tutte le altre beghe; queste cose posso anche capirle.
Ma c'è di più.
Non bastavano le mie ansie (di non trovarmi bene, di perdere le mie amiche, di perdere tempo magari inutilmente perché non riesco a farmi convalidare nessun esame o di non passarli addirittura, di farmi seriamente male, di scoprire una violenta allergia troppo tardi o addirittura di non tornare più a casa - sì, sono così tanto paurosa), ora ci si aggiunge anche la Belva che comincia a farmi storie perché non vuole che parta, perché le mancherei. Anche lei mi mancherebbe; la prendo in giro ma non penso ci sia una persona da cui ho imparato più cose, che ragiona più similmente a me, che valorizza la mia intelligenza e le mie capacità più di lei. Ma quanto più la partenza si avvicina, più le mie paure si moltiplicano (l'altra notte ho sognato di dimenticare di prendere l'aereo, o anche di essere già là) e di certo non ho bisogno anche delle sue ansie e dei suoi lamenti.

Oggi parlando con un amico che ormai frequento poco di questo, dopo che lui mi ha chiesto quando sarei partita (il 16 settembre) mi ha fatto: - Wow!
Rispondo: - Perché?
- Cioè, è praticamente arrivato, è adesso. - Fa lui.

Quant'è vero.

3 commenti:

  1. E la paura dei festini degli studenti Erasmus ancora non ti è venuta? Mo ci penso io...

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  2. No, non ho questa paura :P sai che non sei affatto utile ad alleviare le paure altrui?

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  3. E la valigia l'hai fatta?
    Le medicine te le porti?

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Che c'hai da rdì? Dillo! DILLO!

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